Qui sotto riportiamo la versione completa della risposta ad un post su Facebook che riguardava il ruolo che potrebbe avere l’intelligenza artificiale nella applicazione pratica dell’omeopatia in modo che tutti possano leggerla.
“Ascoltate questa trasmissione di Radio3 di questa mattina e potrebbe sembrare che non c’entri niente con le MNC (Medicine Non Convenzionali) invece c’entra molto. C’entra molto perché le stesse problematiche tecniche, etiche e di privacy di dati che si incontrano per esempio nella guida automatica delle automobili, si incontrano nell ricerca di rimedi di MNC che siano rimedi omeopatici o anche rimedi di uso tradizionale individuati nelle piante usate in fitoterapia.
Si dice nel colloquio della trasmissione che ormai l’uomo sta iniziando ad usare un ‘eso-scheletro’ per compensare i danni di alcune funzionalità fisiologiche dovuti ad un incidente o per evitarli come potrebbe accadere nell’eseguire lavori pericolosi, e li vediamo spesso presentati in televisione come risultato di una ricerca scientifica molto avanzata. Nella gestione etica e legale per l’uso di veicoli a guida automatica l’uomo avrebbe bisogno di capacità computazionali suppletive come quelle fornite da un computer ed ecco che si pensa ad un ‘exo-soul’, un’anima, una consapevolezza protesizzate e maggiorate. Come è necessario per le situazioni create dall’uso di veicoli a guida automatica la stessa protesi cognitivo-computazionale sarebbe auspicabile che venga sviluppata per l’applicazioni di tecniche terapeutiche come l’omeopatia in cui si tenta di orientarsi all’interno della complessità di un organismo e della vita di una persona, in cui l’empirismo, l’intuizione del medico non bastano più. Ci servirebbe una exo-omeopatia che permetta a questa tecnica di esprimersi al massimo. Per l’applicazione di una omeopatia degna dell’idea che l’ha prodotta i medici omeopatici, anche i più bravi, non sono mai bastati.”
Qui sotto l’articolo di ‘protesta’ per la censura che ora è pubblicato sulla pagina Facebook della nostra piattaforma che non sappiamo per quanto tempo ci resterà prima di essere censurato.
“BASTA LA PAROLA!