Nel mantenimento e nel rispetto della terapia convenzionale, l’Omeopatia potrebbe e dovrebbe avere un ruolo di affiancamento. La patologia oncologica, di cui spesso vediamo solo la manifestazione periferica, è una malattia sistemica nella quale si è persa la connessione con il principio organizzativo vitale, quella forza ( forza vitale) presente e attiva nel mantenimento dell’integrità della fisiologia. La metodologia omeopatica attraverso l’analisi della totalità dei sintomi e delle manifestazioni del paziente (il suo particolare modo di reagire e di sentire) e la conseguente individuazione di un rimedio adatto può aiutare alla riconnessione con quel principio vitale riorganizzatore, naturalmente se l’organismo non è troppo aggredito dall’azione dei chemioterapici o da altri fenomeni patologici coesistenti.
Questo è un primo livello, l’altro è sicuramente il poter trattare con rimedi validi ed efficaci i disturbi secondari di vario tipo derivanti dalla patologia stessa o dagli esiti della chemioterapia, etc. spesso trascurati o talvolta non ritenuti così importanti da porci l’attenzione. In certe situazioni gravi e disperate l’omeopatia e le altre medicine non convenzionali sono una possibilità ulteriore per migliorare le condizioni di vita che non si devono negare.
Dr.ssa Luisa Pedrelli
Specialista in Igiene e Medicina Preventiva e in Biochimica Clinica