(Durata del Filmato 9′ 41″)
Dice Richard Haehl (1), il primo biografo di Hahnemann, che la formazione degli studenti tedeschi nel XVIII era impregnata di Cartesio, Spinoza e Leibnitz. Hahnemann non cita nessuno di questi nel suo Organon e sembra anche non interessarsene.
La migliore definizione di Romanticismo la dà Novalis nella sua ‘Opera filosofica’ (2) quando dice:”
“Nel momento in cui dò a ciò che è comune un senso elevato, a ciò che è consueto un aspetto pieno di mistero, al noto la dignità dell’ignoto, al finito un’apparenza infinita io lo rendo romantico.”
Le parole di Novalis, appena citate, riassumono in modo perfetto la quintessenza del Romanticismo tedesco e rimandano alle profonde complessità, alle contraddizioni, alle tensioni e agli ambiziosi obiettivi conoscitivi di quella che i critici definiscono come una “ossessione tedesca”. Proprio dalla Germania il Romanticismo si formò fino al punto di diffondersi in mezza Europa, contaminando ogni aspetto della cultura: dalla filosofia, alla musica, dal pensiero scientifico a quello etico e politico.
Questa follia collettiva, nonostante i suoi ‘wandering years’ (3), sembra non interessare Hahnemann invece anch’egli ne viene contagiato, ma la esprime in una maniera più elegante, più intelligente, più elevata, compiendo delle scelte culturali e di conoscenza che se lo salvarono dalla follia della sua epoca lo misero all’angolo e se ancora oggi si parla delle sue idee e della sua interpretazione del romanticismo lo si deve solo alla pratica della sua tecnica terapeutica.
Nota: Benché nel filmato compaia la scritta “Commento ai §§9-16 dell’Organon”, questo mini-corso è dedicato al §9, anche se si farà qua e là qualche cenno ai paragrafi successivi a cui sarà dedicato dello spazio a parte.