Questa qui sotto è la foto della tua ragazza che tieni sulla scrivania in ufficio. Un collega per farti uno scherzo l’ha passata nel trita documenti:
Vuoi ricostruire il volto della tua ragazza che ti è tanto caro. Scegli dalle tessere del puzzle qui sotto ma ne hai a disposizione solo 7. Se indovini il tuo collega ti ridà la foto intera.
Qui sotto hai le tessere numerate. Quali scegli per ricostruire l’immagine con solo 7 tessere? Sotto c’è la probabile sequenza giusta dei numeri…
Sequenza che ti aiuta a riconoscere se quella frammentata nei puzzle è la foto della tua ragazza: 10, 18,19, 35, 26, 14, 25 …
Hai indovinato? Eccoti restituita la foto per intero per controllare. Cosa avevano di più delle altre le tessere che hai scelto per indovinare?
Cosa ci vuole ‘insegnare’ questo gioco innocente se rapportato alla raccolta di un caso clinico omeopatico?
1) Non ci vuole la totalità dei sintomi, avremmo tanti sintomi ma poi dovremmo metterli nella posizione giusta, con l’incastro giusto come si fa con le tessere di un puzzle, ma come tutti sappiamo non è un’operazione veloce e banale e spesso ci si ferma anche mesi se non anni e la scatola del puzzle finisce nel ripostiglio.
2) Ci vogliono dei sintomi significativi cioè carichi di indicazioni e informazioni. Anche con il puzzle si inizia con quelli giusti che ti iniziano a dare un’idea dell’immagine che devi ricomporre e cominci a riconoscere i dettagli più descrittivi e indicativi e intono a quelli costruisci l’immagine e nel nostro caso l’immagine unica della malattia.
In fin dei conti Hahnenam usa la parola inbegriff per indicare un insieme di sintomi che siano fortemenete descrittivi e indicativi della caratteristica unica di quel caso clinico, che siano la quintessenza (o per usare una parola più dotta l’epitome) di quella persona in quella situazione di malattia.