— Gli enunciati scientifici tra verità e conferma

Rudolph Carnap usa il concetto di ‘confermabilità’ che stabilisce che un enunciato è significativo quando è possibile concepire un ‘procedimento’ di verifica, anche se tale verifica non è poi concretamente effettuabile.

“La connessione tra significato e conferma è stata talvolta formulata nei termini seguenti: un enunciato è significante se, e solo se, è verificabile; e il suo significato consiste nel metodo della sua verificazione. […] Ma, rispetto al nostro punto di vista, questa formulazione, benché accettabile come prima approssimazione, non è del tutto esatta. Essendo troppo semplicistica, ha condotto a una restrizione eccessiva del linguaggio scientifica, escludendovi non soltanto gli enunciati metafisici, ma anche certi enunciati scientifici aventi un certo contenuto fattuale. Il nostro compito attuale potrebbe quindi essere presentato come un tentativo il requisito di verificabilità. […] (*)
Se per verificazione si intende una dimostrazione assoluta di verità, allora un enunciato universale, ad esempio una cosiddetta legge fisica o biologica, non potrà mai essere verificato; fatto, questo, che è stato spesso sottolineato. Anche se si supponesse verificabile ogni singolo caso della legge, dal momento che i casi cui la legge si riferisce – ad esempio i punti dello spazio-tempo – sono infiniti, essi non potrebbero mai essere esauriti dalle nostre osservazioni, che sono sempre di numero finito. […]” (**)

(*) “Il  punto di partenza della riflessione di Carnap è dalle convinzioni sulla natura del linguaggio scientifico espresse dal Circolo di Vienna.
Ponendo l’accento sulla verificabilità empirica, si chiude il linguaggio scientifico in limiti che portano a escludere da esso non solo la metafisica, ma anche alcuni enunciati che non possono essere verificati in tal modo.
Si arriva così al paradosso per cui il modello teorico di scienza che deriva da questa concezione finisce per essere più ristretto di quello di fatto usato dagli scienziati.
Il nuovo modello dunque, “lungi dal promuovere lo sviluppo della scientificità in seno alla cultura contemporanea, indeboliva la stessa scientificità già esistente, aumentando le zone del ‘silenzio’, cioè dell’ineffabile e arbitrario dell’intuizione mistica (1).” (2)

(**) “Le leggi scientifiche non possono mai essere completamente confermate dall’evidenza osservativa, perché si riferiscono a un numero infinito di casi, mentre l’osservazione si riferisce sempre ad un numero finito di essi; ne consegue che non è possibile interpretare la scienza secondo le indicazioni del primo neopositivismo, ovvero come una struttura piramidale costruita sulla base di proposizioni che si riferiscono a dati empirici, e che occorre seguire un’altra strada” (2)

 

 

 

 

 

(1) G. Preti, Le tre fasi dell’empirismo logico, in Saggi filosofici, La Nuova Italia, Firenze 1976, pp. 301-302.

 

 

 

 

 

 

(2) Ripreso da Nicola Abbagnano, Giovanni Fornero, Il Nuovo Protagonismi e testi della filosofia, Vol. 3B, Paravia, Milano 2007

Nicola Abbagnano – Giovanni Fornero

È la nuova versione di un’opera di grandissimo successo ed è caratterizzata da una riorganizzazione più didattica dei contenuti manualistici e da una revisione approfondita della sezione antologica.
Ordine di scuola Scuola Secondaria di Secondo Grado – Licei 2° biennio e 5° anno
Area disciplinare Discipline umanistiche