Franz Anton Mesmer (Moos, 23 maggio 1734 – Meersburg, 5 marzo 1815) è l’unico collega medico che Hahnemann cita nell’Organon, ma la scelta vista con gli occhi di oggi poteva essere migliore. Il personaggio è simpatico e a suo tempo ebbe anche un gran successo con il suo magnetismo animale e le sue tinozze magnetiche. Mesmer era più anziano di Hahnemann (Meißen, 10 aprile 1755 – Parigi, 2 luglio 1843) di 21 anni ma il loro modo di porsi riguardo alla professione medica può considerarsi simile.
Hahnemann probabilmente conobbe Mesmer a Vienna nel periodo in cui visse in quella città per laurearsi. Ufficialmente si dice che il recarsi da Lipsia a Vienna per laurearsi Hahnemann lo decise per risparmiare sul costo, probabilmente erano altri i buoni uffici di cui voleva usufruire. Il periodo di permanenza a Vienna non è uno dei più chiari della vita di Hahnemann e forse qualcosa di strano accadde.
Vienna, alla fine del XVIII secolo era il centro della medicina e in quella città lavoravano e studiavano i più grandi luminari dell’epoca.
Su tutto questo aleggiava l’ombra della massoneria. Come dice l’Aubert nella sua Storia Moderna, Cap. XIII, la massoneria funzionava “come corsia preferenziale per l’accesso alle cariche di rilievo politico-sociale, … per le carriere politiche, militari, universitarie e nella magistratura… istituzioni politiche ed economiche sono permeate dalla presenza di massoni in posti chiave; senza che sia stato reso pubblico l’elenco degli affiliati”. Massone era l’imperatore Francesco Stefano di Lorena, Federico II di Prussia, ma anche Voltaire, Montesquieu, il cattolicissimo Mozart, tutti cattolici e protestanti ne facevano parte. Mesmer non fu da meno e trovò la strada libera per il suo magnetismo animale, anche se in molti dentro l’università storsero il naso. Ebbe un gran successo nell’alta società e tutti volevano ristorarsi con la sua magnetizzazione, ma alla fine si impigliò in una strana storia della pianista cieca Maria Theresia che lui diceva dia ver guarito, ma alla fine il protomedico di corte gli intimò di fermare quella pratica. L’aspirazione di ogni personaggio che emergeva all’epoca era quella di andare a Parigi come Hahnemann fece più tardi quando gli capitò la buona occasione, ma Mesmer lo dovette fare perché a Vienna il posto si era fatto stretto e a Parigi sperava di rifarsi. Con i buoni uffici della corte, l’imperatrice Maria Teresa era la sorella della regina di Francia, arrivò a Parigi ed ebbe anche un gran successo. Aprì molti gabinetti magnetici con le sue tinozze dove tutti accorrevano attacati con una corda per provare il magnetismo animale emanato dalle tinozze magnetiche, e dovevano divertirsi un mondo perché nel ricevere il magnetismo, si racconta che ne facessero di tutti i colori, da lì anche la fama di essere il primo ad aver intuito l’inconscio e l’influenza di questo sulla vita della persona.
A Parigi Mesmer cercò il colpo gobbo per realizzare le sue aspirazioni di riconoscimento ‘scientifico’ ufficiale ma non gli venne bene quando l’Accademia delle scienze e la Società reale di medicina gli chiusero la porta in faccia. Avvisati dalle corrispondenti istituzioni austriache non gli concessero neppure un’audizione. Per vendicarsi Mesmer con il sostegno dei pazienti e dell’opinione pubblica scatenò in tutta Parigi la ‘mesmeromania’ ed ebbe un gran successo mondano e nel suo lussuoso studio terapeutico nell’Hôtel Bouillon affluì una clientela variegata e sempre più numerosa. Il riconoscimento scientifico, nonostante le pressioni non arrivò e, anzi si invischiò anche in posizioni politiche antimonarchiche che continuò a sostenere anche tornato a Vienna, dopo esser passato in Svizzera, dove fondò una loggia massonica con una grande attività economica e di successo che andò oltre gli anni della .